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Ippoterapia

La terapia per mezzo del cavallo, si colloca in una nuova prospettiva di riabilitazione integrata, poiché è un intervento terapeutico che coinvolge la globalità della persona intervenendo contemporaneamente sulle conseguenze della disabilità a livello psicomotorio e a livello sociale. La particolarità della tecnica è l’uso del cavallo , “soggetto vivente”,dotato di una propria sensibilità che si fa co-protagonista dell’azione terapeutica, in una relazione interattiva estremamente ricca e complessa. Rispetto ad altre metodiche, la terapia per mezzo del cavallo pone in primo piano la partecipazione attiva del paziente al suo processo riabilitativo, partecipazione che è strettamente collegata alla motivazione, e questo grazie al rapporto di fiducia, di amore e di rispetto reciproco che crea con il cavallo. Si può affermare in oltre che la terapia per mezzo del cavallo diviene un reale momento di contatto del “disabile” con la natura, che comunque segue le sue leggi ,obbliga in genere un approccio attento, controllabile solo in parte e dunque opportunamente rischioso. Il clima sociale di una struttura di una scuderia è da considerarsi come presupposto privilegiato, in quanto caratteristico di ambiente educato ed esperto nel continuo contatto con la natura, rappresentato dal cavallo. Diversamente dalla maggioranza delle tecniche terapeutiche, la terapia per mezzo del cavallo include un terzo elemento rispetto ai due elementi terapeutici di un setting di terapia classico (paziente-terapista), il cavallo. Quella che si viene a realizzare quindi, è una relazione di tipo triangolare, con tre poli che si rapportano e che devono mediare tra loro, per questo motivo il cavallo può definirsi co-terapista poiché rappresenta una presenza viva ed affettiva che stimola reazioni,emozioni e soddisfazioni senza mai interferire od imporsi. La terapia per mezzo del cavallo è costituita da vari aspetti cognitivo, comportamentale, neurologico, psicomotorio e sociale. L’approccio psicomotorio, va alla ricerca di ciò che l’individuo possiede malgrado i deficit, cercando di modificare e di ottimizzare i suoi comportamenti a livello globale, sfruttando tutta la sua potenzialità mediante la capacità di fare esperienze e di esprimersi per mezzo della motricità. L’obiettivo sarà quello di ottenere, mediante esperienze senso-motorie che lo aiutino ad organizzare e a modificare il proprio vissuto corporeo, un controllo più armonico dell’intera personalità del disabile, migliorando così le sue capacità di integrazione con il mondo circostante. I principi psichici e psico-educativi dell’ippoterapia, si basano sui diversi aspetti che riguardano il rapporto uomo cavallo. Il cavallo è un’animale grande, forte e potente che si assoggetta e si fa avvicinare dall’uomo se questo ne merita fiducia e si comporta in modo tranquillo e calmo, è un’animale attivo e propositivo che costringe il cavaliere ad un’interazione. L’ambiente in cui avviene l’ippoterapia è già di per se gratificante e motivante. Per poter cavalcare bisogna rispettare dei tempi e delle regole, avere una disciplina e autocontrollo che rendono più semplice il lavoro in gruppo e la socializzazione. Per il trattamento di disturbi comportamentali ed emotivi, l’ippoterapia è particolarmente indicata perché favorisce l’intelligenza pratica, aiuta l’acquisizione del controllo delle emozioni, concorre all’eliminazione dei fattori perturbanti più frequenti del comportamento sociale, evita gli estremi della passività o della impulsività comportamentale, porta ad un miglioramento delle facoltà decisionali, ad una migliore autodisciplina e padronanza di se stessi. L’accudimento stesso dell’animale e la sua preparazione prima di montare e dopo aver montato, sono attività importanti ai fini dell’interiorizzazione dello schema corporeo per quanto riguarda un’ aspetto d’integrazione pscicomotoria, e di responsabilizzazione per quanto riguarda l’ambito socio-educativo e relazionale.

 

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